Serpe

C'è una domanda che mi frulla in testa da un po' di tempo: Come reagiranno gli italiani alla prossima "sollecitazione" sanitaria?

Più volte è stato detto chiaramente che ci si deve abituare all'azione di nuovi virus.

Personalmente ritengo che la fase che stiamo vivendo sia interlocutoria sotto l'aspetto sanitario.

Gli italiani, per parlare di noi, sono stati "segnati", volente o nolente in un modo o in un altro, e le crepe sociali sono ben visibili e soprattutto profonde.

Il leggero ma inesorabile e continuo sobbollimento a cui siamo sottoposti che aumenta di poco calore ogni giorno non credo passi inosservato.

Nella mente della maggior parte delle persone è stato impiantato un timore che credo sia come un cavo scoperto al momento non attraversato dall'elettricità ma che appena scatterà l'interruttore ricatapulterá l'Italia nella faida pro e contro le misure che torneranno in auge.

E il "ritorno" di paura, specialmente con una nuova paura, uguale ma di natura diversa dalla precedente, sarà forte e pericoloso come un vero ritorno di fiamma che potrebbe incendiare la nostra società in maniera non indifferente.

A nulla credo potranno valere le esperienze fatte nel recente passato.

Credo che la "nuova paura" si innesterebbe sulla vecchia aumentandone l'intensità e riproponendo un fantasma ancor più temuto e quindi con ancora più presupposta necessità di "guidare" la società verso un porto sicuro.

Portando ancora più vicino la società stessa e i singoli ad affidarsi completamente a chi mostrerà loro, a noi, la strada per la "salvezza".

La base sarà quella de famoso detto popolare: chi è stato morso dalla serpe, teme la lucertola.

E di serpi ce ne sono sempre tante in agguato.