Emozioni

Cosa sta succedendo agli Uomini?

Non parlo di uomini in senso di maschi, ma in senso di Uomo, colui che dovrebbe aver sottomesso la terra con tutta la sua flora e fauna, quindi anche di femmine.

Abbiamo assistito partecipi ma inermi di fatto all'ascesa ed alla prorompente assoggettamento di molti ai social, che poi in base all'utilità ed alla convenienza sono buoni o cattivi.

Non si può non tenere conto del fatto che molti hanno di fatto relazionano e regolano la propria quotidianità all'approvazione da parte dei propri contatti sui vari social financo a utilizzarli come elargitori di consigli facendompoi la fortuna degli osannati e al contempo bistrattati influencer.

Nella stessa categoria a mio avviso possiamo inserire tutta quella miriade di scimmiottatori che pur di apparire si esibiscono come scimmiette manco tanto ammaestrate coinvolgendo anche ignari nonni che probabilmente pensano sia una necessità del modernismo imperante qualla dell'apparire e soprattutto apparire coglioni o dementi.

Ma qualcos'altro sta crescendo dall'unione dei social con le varie intelligenze artificiali.

Del resto il connubio per alcune categorie di persone con la I.A. in questo caso è facilitato dalla medesima propensione: fare, o forse meglio essere, una facente scimmietta ammaestrata.

Questo connubio sta aumentando, a detta della stampa e soprattutto a mio parere con il favorevole soffio in poppa del mainstream, in maniera esponenziale giorno per giorno.

Non mi riferisco all'uso delle I.A nel mondo industriale o altro. Mi riferisco proprio all'uso delle I.A. nei soci proprio legato  concetto di "scimmietta ammaestrata".

Partenza dalla notizia recente che una modella creata dalla I.A. sia stata fatta oggetto di immediato successo nonché di richieste di incontro e quindi "corteggiamento" da parte addirittura di calciatori e personaggi famosi. [1]

Beh, il modo in cui è stato data la notizia appare inequivocabile e ripete il solito modo di divulgare lanciando una qualsiasi cosa sottolineando che, come in questo caso, abbia attirato l'attenzione di personaggi famosi.

Intanto che amano famosi non riduce il rincoglionimento, anzi, in alcuni casi lo amplifica, ma a me fa pensare che possa essere, il fatto dell'attenzione dei vip, una sorta di rafforzativo mediatico pubblicitario per attirare i soggetti, tanti purtroppo, che pensano di vivere vivendo all'ombra dei vip e quindi cercando di ricalcarne "le gesta".

Da quanto poi non mi sorprende più di tanto la messa in "commercio" del servizio di fidanzata virtuale. [2]

Una grossa fetta dell'umanità ha di fatto delegato ogni e qualsiasi funzione all'uso di internet ed ai dettami che da esso giungono, possiamo paragonarlo ai consigli della mamma. Solo che questi sono a pagamento e non tanto disinteressati o dettati dall'amore materno. E sempre più credo si stia delegando anche le proprie emozioni o perlomeno il fatto è come suscitarle.

Però credo che una parte della risposta sia contenuta nell'articolo in cui un'esponente dei "lavoratori virtuali", occhio che sta anche nascendo il sindacato degli influencer, dichiara che il mondo dei social è altamente redditizio per chi ha qualcosa da mostrare e che in molte, sì perché la.maggior parte pare essere "lavoratrici" vi stanno portando le proprie grazie per essere poi commercializzate sotto varie forme.[3]

Quindi questo attirare le persone in questo mondo a mio avviso ha un doppio effetto, partendo dalla mia convinzione che al di là dell'agire degli attori, di fatto il mondo del web e soprattutto del social, è nelle mani di pochi e questi pochi li utilizzano come strumento educativo e di addestramento, appunto come le scimmiette, dopo averle anche alleggerite di parecchio denaro.

Il passaggio attraverso forme apparentemente più leggere di dipendenza e soprattutto di asservimento come quella dell'osservare dal buco della serratura nella convinzione di essere invisibili per poi ritrovarsi piano piano in una condizione di vita sganciata da quella che noi oggi riteniamo sia la realtà e proiettai, anche inconsapevolmente, ma colpevolmente, in una condizione isolata propria del modello in cui ci stanno spingendo a forza e quindi aggrapparci a quella che ci appare l'unica certezza: i consigli della I.A., novella mamma, digitale però. 


[2]