La recente non accettazione degli emendamenti proposti dall'OMS da parte dell'Italia, dopo che lo stesso avevano fatto gli USA, è stata presentata come un dimostrazione di mantenimento della sovranità nazionale in tema di sanità e salute pubblica.
Vabbè, se prendiamo lo specifico caso e lo consideriamo alla stregua di una fotografia e non di un fotogramma di un'azione ricompresa nella pellicola che è molto più ampia e direzionata, può essere cosi come dicono.
Poi, a mio avviso, riflettendo ci si accorge che di fatto è una sorta di cavillo che poco o nulla aggiunge all'intera pellicola che scorre davanti a noi.
Seppur non si accetta che di fatto decida l'OMS direttamente le azioni, nei fatti non si è fatto nulla, riferito al precedente regolamento che rimane in vigore per l'Italia, sulla scorta del vissuto.
L'adozione dello strumento del green pass a suo tempo, si sposa con l'accrescimento di tale schedatura da parte dell' OMS riferita alla certificazione dello stato di salute che è una questione ancora più ampia e penetrante la nostra vita quotidiana.
Inserito il primo centimetro di lama, green pass, non sarà difficile accoltellare definitivamente la persona e aprirle il torace per poi inserire tutti gli elementi che concorrono all'obiettivo finale: la digitalizzazione estrema delle nostre vite che altro non è che un rigido controllo basato su freddi algoritmi che a nulla derogano o interpretano.
Tutte le decisioni prese dai governi italiani degli ultimi decenni in merito a questioni di pubblica sicurezza, anche sanitaria, e vita personale dellempersone, vanno in questa direzione: il controllo profondo.
E con i livelli tecnologico attuali e ancora più in divenire questo sarà sempre più relativamente semplice anche la luce dell'accentramento in poche entità della gestione di tutti i nostri dati, anche sanitari oltre che economici e quotidiani.
Certamente non è cosa che verrà fatta in un lampo, anche se prosegue speditamente e metodicamente, ma nel frattempo vengono affiancate altre questioni che rendono tutto ciò più semplice proprio per il fatto che, sotto la spinta della paura, siamo noi stessi che richiediamo più controllo sugli altri con cui veniamo in contatto.
Ma gli altri siamo noi per gli altri.
E in questo l'attuale caos apparentemente ma profondo ha una valenza non indifferente così come la difficoltà legislativa e del diritto.
È bastato alzare il coperchio delle pretese degli uomini, anche legittime, ed elevarle a diritti e si è messo in moto un meccanismo perverso ma efficacissimo che esponenzialmente ha creato molto del caos che ci circonda.
Quindi questo dinieghi, come quello agli emendamenti dell' OMS, sostanzialmente equivalgono a specchietti per le allodole, buoni al momento ma di pochissima utilità se si guarda l'insieme
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