"La politica è sangue e merda".
Questa è una celebre frase espressa da Nino Formica, politico italiano dei tempi che furono. [1]
Firmica era uno dei politici della famosa "italietta" che non si faceva scrupoli ad opporsi alle angherie americane e delle multinazionali.
Ricordo la stop ad alcune case produttrici di sigarette ritenute, a ragione veduta, complici del traffico illegale.
Come ad esempio oggi con molte droghe "industriali" tipo il fentanil.
Quello che mi interessa oggi però è la riflessione non sulla politica ma sulla vita in generale, di cui politica è parte attiva e preponderante.
Questo credo sia innegabile ma non pienamente compreso da molti.
La politica è lo strumento attraverso cui si modella la società passando per il singolo individuo.
La definizione di Formica sintetizzava il rapporto tra la passione, sangue, e la realtà, merda.
Naturalmente necessità un certo equilibrio in questa "miscela".
Sarebbe facile fare raffronti tra quello che Ra con quello che è specialmente per ciò che sarà, ma ogni tempo rispecchia il tempo stesso e gli attori di quel tempo anche per ciò che è stato prima.
Passando però alla considerazione susseguente "la vita è sangue e merda", viene più semplice basarsi sul proprio vissuto e della relazione con anche ciò che entra in contatto con noi stessi nella quotidianità.
Sicuramente l'evoluzione della vita intesa come relazioni sociali e per sociali non intendono la frequentazione tra persone, ma tutto ciò che compone una società, ci è cambiata in mano e non ce ne siamo ben resi conto durante questa mutazione.
Salvo svegliarci, non tutti, di colpo.
E lo svegliarsi di colpo non viene da tutti vissuto allo stesso modo. Sia nella comprensione del motivo del risveglio sia negli effetti derivanti.
A questo proposito mi torna in mente quanto scrissi tempo fa: la piscina. [2]
Il risveglio "traumatico" ha prodotto varie effetti che, per me, contribuiscono al problema che stiamo vivendo come singoli e quindi come società: la perdita di fiducia.
Comprendendo che la vita è "sangue e merda" abbiamo perso la fiducia prima di tutto in noi in quanto uomini e a scalare in tutto ciò che ne deriva e consegue.
Quale è stato il motivo del risveglio traumatico, la secchiata d'acqua gelida? Il momento effettivamente percepito è stato ciò che siamo vivendo dal 2020.
Ma in effetti la nostra società occidentale sta mutando sotto la spinta neoliberista da almeno trent'anni.
Questo risveglio per come è avvenuto e per le motivazioni alla base del risveglio stesso contribuiscono alla frammentazione ulteriore della nostra società e all'isolamento reale di molti di noi.
E come isolamento non intendo il non frequentare altre persone, ma il mutamento del rapporto con entità organizzate e istituzioni.
La perdita di fiducia indotta è stato, a mio avviso, il miglior risultato possibile di chi ha ricercato questo ulteriore passo in avanti sociale verso il cosiddetto "modernismo".
Basta rendersi conto della disgregazione che ciò ha indotto nelle famiglie, amicizie e comunità vicine a ognuno di noi e in molti di noi.
Quindi la presupposta "estraneazione" dalla società, compresa la costituzione di cosiddette "società alternative", per rimanere puri e inviolati, a mio avviso è un fallimento e un'ulteriore tassello a favore del mosaico che si sta componendo a nostro discapito.
È proprio vero: la guerra vera è quella nella nostra mente. Tra l'altro in occidente.
E per questo credo sia ancora più necessario il paragone continuo che riceviamo dal mainstream che ci fa vedere il disagio che si vive nel resto del mondo per convincerci che noi, nonostante tutto, siamo fortunati ad avere chi si occupa di noi. In tutto e per tutto.
Ma qual'è la vera alternativa possibile?